GIORGIO CATELLANI È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA LATTERIA SAN GIOVANNI. CRITICA ALLE AFFERMAZIONI DEL CASEIFICIO VILLA AIOLA
Giorgio Catellani è stato eletto nei giorni scorsi nuovo presidente della Latteria Sociale San Giovanni della Fossa di Novellara, subentrando al dimissionario Graziano Salsi, chiamato a ricoprire l’incarico di direttore operativo della cooperativa Progeo. Catellani è presidente anche della cooperativa Cila, la principale conferitrice di latte per Parmigiano Reggiano della Latteria San Giovanni. La Latteria San Giovanni, con la sua moderna struttura, è la più grande latteria sociale della provincia ed una delle maggiori realtà del settore lattiero-caseario dell’Emilia-Romagna aderenti a Legacoop. Congratulazioni per la sua nomina sono arrivate dal presidente di Legacoop Emilia Ovest Andrea Volta.
Catellani, con una importante esperienza nella cooperazione agricola, ha voluto intervenire anche sulle recenti affermazioni del titolare del Caseificio Villa Aiola, Giuseppe Bertani, rilasciate al quotidiano Gazzetta di Reggio, in merito a supposti vantaggi per la cooperazione grazie alle regole del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
«Innanzitutto va detto – afferma il presidente della Latteria San Giovanni – che non si può mettere in dubbio il ruolo importantissimo che ha avuto la cooperazione nella storia del Parmigiano Reggiano e nel suo Consorzio. Le cooperative, piaccia o no, producono più del 70% del Parmigiano Reggiano, costituiscono la spina dorsale del comprensorio del Parmigiano Reggiano e sono un importante punto di riferimento nel territorio. Nel piano produttivo del Consorzio – spiega Giorgio Catellani – vige la regola della cosiddetta “compensazione interna”, regola che vale sia per le latterie sociali che per i caseifici cosiddetti “privati” che acquistano latte da produttori agricoli non soci. Infatti ogni produttore di formaggio, privato o cooperativo, deve rispettare il piano produttivo con regole identiche, e deve, in caso di sforamento, versare al Consorzio una contribuzione aggiuntiva rapportata alla quantità di latte trasformata in eccesso.
La contribuzione aggiuntiva è pagata dal produttore di formaggio e non dai produttori di latte. Di conseguenza, essendo la latteria sociale a pagare il contributo, è consentita una compensazione interna tra i suoi soci. Dal punto di vista del rispetto delle quote da parte dei produttori – aggiunge Catellani – si ha così la massima trasparenza e parità di trattamento. Sono quindi fuori luogo le affermazioni del titolare della Villa Aiola».
Sono intervenuti sulle dichiarazioni di Bertani anche i responsabili del Settore agroalimentare di Legacoop Emilia Ovest: «Affermare che le cooperative godono di vantaggi o siano privilegiate all’interno del sistema di regole del Consorzio è una affermazione del tutto infondata e strumentale a mettere in dubbio l’efficacia e l’applicazione rigorosa del piano produttivo. In realtà il piano produttivo è indispensabile per far crescere in maniera ordinata e graduale la produzione, compatibilmente con la capacità di assorbimento del prodotto da parte del mercato».