Agrinsieme sul consorzio: la coldiretti colpisce i produttori
“Le parole di Pasquali non sono solo improprie nella sostanza e nella lettura dei fatti concreti, ma offendono tutto il mondo agricolo”. “Agrinsieme” – lo strumento di coordinamento creato poche settimane fa dalle Cia, Confagricoltura, Agci, Confcooperative e Legacoop – replica così al direttore della Coldiretti reggiana, che ha attaccato ieri i vertici del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, chiedendo al presidente Alai “un passo indietro”. “Sulle materie di cui parla Pasquali – affermano le organizzazioni di “Agrinsieme” – ed in particolare sul lavoro della società I4S e sulla marchiatura, i caseifici hanno espresso voti unanimi o a schiacciante maggioranza: il direttore della Coldiretti sta dunque attaccando proprio i produttori e le loro scelte, mistificando fatti e azioni che, al contrario di quanto afferma, hanno dato esiti più che positivi”. “E’ singolare – continua il coordinamento delle associazioni agricole e cooperative reggiane – che Pasquali affermi che serve più coesione attorno al Consorzio, quando la sua organizzazione è l’unica che non ha raccolto l’invito alla coesione rappresentato da “Agrinsieme”, sottraendosi così a quel percorso che vuole assegnare più forza alla rappresentanza sindacale del mondo agricolo in sede locale, nazionale ed europea”.
“Lo stesso lancio di una nuova (la sesta) centrale cooperativa da parte di Coldiretti – prosegue “Agrinsieme” – è l’esempio più evidente di un’azione di irresponsabile frantumazione di interessi che la Coldiretti sta perseguendo, ricercando sterilmente presunti primati a tutto discapito di una nuova autorevolezza che la voce del mondo agricolo può e deve assumere grazie ad una maggiore collaborazione tra le organizzazioni di rappresentanza”. Le organizzazione di “Agrinsieme” intervengono poi nel merito di alcune affermazioni di Pasquali. “La società I4S è interamente controllata dal Consorzio, ha ritirato in questi anni decine di migliaia di forme e, d’intesa con operatori commerciali, le ha destinate ad azioni promozionali all’estero: in altre parole – spiegano le organizzazioni di “Agrinsieme” – ha tolto prodotto fresco dal mercato interno, lo ha stagionato e ha rafforzato quel lavoro sui mercati internazionali che già oggi valgono quasi un terzo della commercializzazione, evitando che si generasse un eccesso di offerta sui mercati tradizionali che avrebbe avuto conseguenze pesantissime sulle quotazioni”. Le valutazioni sul lavoro del Consorzio – osserva “Agrinsieme” – spettano evidentemente agli stessi Consorziati, ma non si può dimenticare il fatto che in questi anni si è ottenuta l’approvazione del nuovo disciplinare da parte della Ue, si è vinta la battaglia, in sede europea, per sconfiggere le imitazioni del Parmigiano Reggiano, si è ottenuta la possibilità di autoregolamentare la produzione e di valorizzare il formaggio di montagna, si è superato il dramma del terremoto grazie ad azioni consortili che hanno evitato il crollo delle quotazioni, associate a contributi e vendite solidali che hanno coinvolto i caseifici del comprensorio e hanno rilanciato l’immagine di serietà del mondo agricolo locale in tutto il mondo: infine, seppure sempre con comprensibile vigilanza ed apprensione, le quotazioni hanno goduto di rialzi e di condizioni di stabilità che non si vedevano da decenni”.