Cooperazione “Noi ci crediamo”
L’intervento dei giovani cooperatori reggiani di “Generazioni”
Da mesi assistiamo ad una campagna particolarmente denigratoria nei confronti del mondo cooperativo e di quello reggiano in particolare. L’inasprirsi della crisi e le profondissime difficoltà in cui versano molte aziende del nostro territorio e grandi imprese cooperative reggiane, ha acceso un dibattito su errori, etica, condotta, principi morali, grandi colpe delle quali la cooperazione tutta sembra essersi macchiata.
Come giovani cooperatori di Generazioni* intendiamo contribuire a questo dibattito riportandolo sulle questioni vere, con la legittimazione che ci deriva dal fatto che apparteniamo a questo territorio, che crediamo nel modello cooperativo, e che, con il nostro lavoro, giorno dopo giorno, cerchiamo di contribuire ad arricchirlo e a salvaguardarlo.
Pensiamo si debba prima di tutto riconoscere che la cooperazione, soprattutto in Emilia-Romagna ed in particolare a Reggio Emilia, abbia contribuito per anni a rendere florido questo territorio, dando lavoro a migliaia di persone, finanziando importanti infrastrutture, progetti di solidarietà, di cultura, di sviluppo. Centinaia di famiglie in questi decenni hanno lavorato e lavorano all’interno o a fianco delle nostre cooperative, in quelle vere e autentiche, che, vogliamo sottolinearlo, rispettano le regole ed applicano i contratti.
Migliaia di persone hanno potuto ottenere occasioni di lavoro , partecipando al benessere di un territorio che, non dimentichiamolo, è ancora una delle aree con il massimo tasso di occupazione in Italia non solo, ma anche, grazie alla cooperazione reggiana.
Siamo consapevoli altresì del fatto che alcune storture e anomalie che non sono proprie del modello cooperativo, vadano migliorate e corrette e che alcuni errori siano stati commessi: anche la cooperazione, come tanti altri comparti del nostro Paese deve avere il coraggio di rinnovarsi. Come giovani cooperatori siamo qui, pronti a rinnovare e a rilanciare un modello economico in cui crediamo.
Le cooperative hanno mantenuto i posti di lavoro sino a che hanno potuto, hanno adoperato ogni sforzo per resistere di fronte alla crisi che si stava scatenando, anche riducendo drasticamente i propri margini.
Va riconosciuto tuttavia qualche errore strategico ed in alcuni casi qualche lentezza in processi di cambiamento che dovevano essere più rapidi, più solleciti. E’ stato forse un errore non comprendere che la crisi, in particolare in alcuni settori, era strutturale e non transitoria ed aggravata da una situazione di straordinaria difficoltà di accesso al credito. Così come è stata una colpa da parte della politica non comprendere che il patto di stabilità e l’incapacità di molte pubbliche amministrazioni ad essere solventi stesse uccidendo l’economia e il mercato del lavoro.
Se qualcuno ha sbagliato, con umiltà, faccia un passo indietro, senza inutili sparatorie, senza cercare l’agnello sacrificale a tutti costi e senza recare ulteriori danni al tessuto economico.
Cooperazione a Reggio non è sinonimo di capodogli spiaggiati: esiste una generazione preparata, che, con rispetto del tanto che è stato costruito prima e con la responsabilità che sa di avere nei confronti di impresa, soci e territorio, rivendica (e lo fa per merito e non per età) un ruolo nel movimento cooperativo per mettere in campo impegno e competenze nuove e di alto livello.
Serve collaborazione tra generazioni perché oggi più che mai è anche con la cooperazione che si cambia il paese.
Non dimentichiamo che il modello cooperativo, per legge e per statuto, ha come primo obiettivo quello di valorizzare i soci e i lavoratori, favorendo la coesione sociale, adoperandosi ed investendo per dare un lavoro, un buon lavoro, anche a coloro che verranno dopo di noi.
Generazioni Reggio Emilia
*Generazioni è il network di Legacoop formato da giovani cooperatori under 40.
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