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Sulla riforma del mercato del lavoro

E’ stata la prima iniziativa della cooperazione a livello nazionale quella organizzata il 20 luglio al Classic Hotel da Confcooperative e Legacoop sulla riforma del mercato del lavoro: un vero e proprio convegno “in diretta” rispetto all’entrata in vigore, pochi giorni fa, della cosiddetta “legge Fornero”. “Importante è anche il fatto che l’iniziativa sia stata organizzata unita-riamente – ha detto il segretario generale nazionale di Confcooperative, Vincenzo Mannino, nel suo intervento – considerando il ruolo che l’Aci, l’Alleanza delle Cooperative Italiane, ha avuto al tavolo con il Governo”. Davanti a una sala gremita, a testimo-nianza dell’interesse per la recentissima riforma, i relatori hanno approfondito la complessa impalcatura della legge, che interviene su questioni cruciali per le cooperative.
La portata del provvedimento per Confcooperative e Legacoop è legata sì alle ripercussioni immediate, quelle che riguardano i rapporti di lavoro, le tutele, la flessibilità nell’accesso in una stagione di grave crisi, ma lo sguardo si deve necessariamente spostare anche avanti nel tempo, per comprendere quali effetti si potranno determinare in termini di futuro per le co-operative e sulla nascita di nuove esperienze impren-ditoriali”. Il giudizio delle due centrali cooperative sulla legge è sostanzialmente positivo, anche se sa-ranno necessarie modifiche e aggiustamenti.
Hanno aperto i lavori i presidenti di Legacoop e Confcooperative, Simona Caselli e Giuseppe Alai. La prima, sottolineando la tempestività dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza che la cooperazione da ai temi del lavoro, che parte da una concezione della economia che privilegia il lavoro e la produzione piuttosto che la finanziarizzazione esasperata che ha portato alla crisi attuale. Il presidente Alai ha sottolineato come la nuova legge, con le innovazioni che introduce, ponga attenzione alle imprese e al lavoro. Sarà un impegno delle cooperative cogliere le opportunità della legge valorizzando sempre quello che è uno dei capisaldi della cooperazione, cioè il lavoro. Entrambi hanno ricordato come le cooperative, anche in questa situazione di grave crisi, siano riuscite a difendere il lavoro sia a Reggio Emilia che a livello nazionale, con dati che vedono anzi l’occupazione in aumento a fronte di una scarsa utilizzazione degli ammortizzatori sociali.
La relazione introduttiva è stata svolta da Mario Ricciardi, professore di Diritto del lavoro all’Università di Bologna. Ricciardi in particolare ha approfondito i temi della flessibilità in entrata e dei licenziamenti, che sono caratterizzanti della nuova normativa “Una nuova legge – ha affermato Ricciardi – che al di là dei giudizi negativi se non taglienti di alcune parti sociali, è comunque importante”. E’ una legge complessa, una sorta di cantiere che va studiato nel dettaglio. E’ poi intervenuto Carlo Marignani, responsabile delle Relazioni industriali di Legacoop Nazionale, che è entrato nel vivo degli effetti della riforma sulle scelte immediate delle cooperative, anticipando che la norma sarà oggetto di richieste di modifiche a tempi brevi, presentate dall’Alleanza delle Cooperative Ita-liane, per attenuare alcune rigidità. L’intervento finale è stato svolto da Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative nazionale, che ha collegato le questioni affrontate dalla Legge Fornero e più in generale il tema del lavoro, alle prospettive di svi-luppo delle cooperative, alla luce della situazione economica e finanziaria, sviluppando interessanti ri-flessioni sull’autoimpiego (che caratterizza da sempre la cooperazione), sulle nuove esperienze che legano il tema del lavoro al welfare (basti pensare al rilancio della mutualità integrativa), sulla necessità di puntare maggiormente all’innovazione e sulla pro-spettiva – indispensabile – di crescita della cooperazione ita-liana sui mercati esteri.