In leggero calo la produzione di uve. Buoni i primi riscontri di mercato
Mentre si stanno chiudendo i bilanci delle cantine sociali relative alla vendemmia 2013 e le prime indicazioni di mercato per i derivati dell’Ancellotta (rossissimi e mosti) appaiono favorevoli per i viticoltori reggiani, per la nuova vendemmia si stima un calo della produzione che dovrebbe collocarsi attorno al, rimanendo comunque al di sotto della flessione prevista a livello nazionale (-12%).
“Le cantine reggiane – sottolineano Alberto Lasagni e Luigi Tamburini, responsabili del settore agroalimentare di Confcooperative e Legacoop Reggio Emilia – apriranno in questi giorni, anche se per la parte più consistente della vendemmia occorrerà attendere almeno fino all’8 settembre. All’appello – spiegano Lasagni e Tamburini all’indomani dell’incontro che ha visto riunite tutte le cantine sociali reggiane – mancano ancora quelle ore di sole che consentono di innalzare il grado zuccherino proprio a ridosso della raccolta, mentre sul piano qualitativo l’annata già si preannuncia buona e quantitativamente non troppo distante dai valori del 2013, quando nelle cantine sociali reggiane (che detengono una quota di mercato superiore al 90%) vennero pigiati 1.319.898 quintali di uve.
Occhi puntati, dunque, sulle previsioni del tempo, il cui andamento eccezionalmente instabile ha imposto un presidio più elevato rispetto a possibili patologie e ha determinato uno slittamento in avanti delle operazioni vendemmiali. Il calo produttivo è ormai certo – proseguono gli esponenti di Confcooperative e Legacoop – anche se la flessione sarà abbastanza contenuta (circa il 5%) e limitata alle aree (soprattutto pedecollinari) colpite dalla grandine in luglio e nei primi giorni di agosto”.
Contemporaneamente, intanto, per i produttori è anche tempo di bilanci e di previsioni economiche.
“I bilanci delle cantine sociali – spiegano Lasagni e Tamburini– si chiudono tra la fine di luglio e la fine di agosto, e i valori già conosciuti parlano di quotazioni non eccezionali ma soddisfacenti e superiori ai 40 euro/quintale per il raccolto 2013. Si tratta – affermano gli esponenti delle coop agricoli e agroalimentari di Confcooperative e Legacoop – di livelli inferiori rispetto a quelli ottenuti sulle uve raccolte nel 2012, ma comunque tali da assicurare una redditività adeguata agli investimenti messi in atto dai produttori e dalle cantine sociali reggiane, che negli ultimi due anni, grazie anche al concorso di sostegni pubblici, hanno attivato investimenti in tecnologie, strutture e processi per la qualità per oltre 12 milioni di euro. Contestualmente – ricordano Lasagni e Tamburini – sono state realizzate rilevanti integrazioni fra cooperative, tanto che il bilancio degli ultimi dieci anni parla di un dimezzamento (da 16 a 8) delle cantine sociali reggiane”.
Buoni, nel frattempo, anche i primi segnali che giungono dal mercato dei rossissimi (vini e mosti), che rappresentano tanta parte dell’economia vitivinicola reggiana.
“La domanda – concludono Lasagni e Tamburini – è buona, ed in assenza di giacenze presso le cantine è ora possibile, oltre che auspicabile, che si consolidino questi primi positivi valori di avvio campagna e che questa buona intonazione si estenda anche ai lambruschi”.