AUGEO: PARTE IL PROGETTO “MAMME E BAMBINI”
Il progetto “Mamme e bambini” è nato dalla consapevolezza che, in una provincia dove c’è un’alta percentuale di minori stranieri di cui il 9% (anche italiani) è in carico ai servizi sociali, sono necessari interventi che mirano a diminuire il disagio, la marginalità, l’integrazione faticosa, la futura disoccupazione e la più generale creazione dello stigma dello straniero, tutti fattori causa di crepe nello sviluppo della coesione sociale. Situazioni che derivano da problematiche complesse come le differenze nel sistema di regole e valori, la mancata conoscenza della lingua e di contesti in cui i bambini potessero relazionarsi con i propri coetanei.
Il sistema nido-infanzia su Reggio e provincia è riconosciuto come eccellenza, ma si fa pressante l’esigenza di porre attenzione ai bambini – stranieri e non solo – che arrivano tardi nel circuito di scolarizzazione o addirittura rischiano di rimanerne esclusi perché membri di famiglie che per condizioni sociali, economiche e culturali, non posso accedervi.
Convinta che sia possibile agire su queste famiglie per accompagnarle a un’acquisizione fiduciosa delle proprie capacità genitoriali con un conseguente avvicinamento alle istituzioni scolastiche vere e proprie, la cooperativa sociale Augeo, grazie anche alla collaborazione della cooperativa La Dimora di Abramo e al patrocinio del Comune di Rubiera, ha dato vita al progetto “Mamme e bambini”. Cuore degli interventi previsti dal progetto, che vanno di pari passo con il periodo dell’anno scolastico, sono le famiglie e in particolare le madri, madri straniere di bambini dagli zero ai tre anni.
Il progetto su Rubiera – gestito da Mounia Ghedir (educatrice) e coordinato da Mila Melloni (presidente di Augeo) che vede già 18 iscritte di diverse nazionalità divise in due gruppi – concretamente si articola in due incontri a settimana presso la sede della cooperativa Augeo (lunedì e mercoledì, dalle 9:00 alle 11:00) che partiranno dal 20 ottobre. Incontri in cui il personale adeguatamente preparato e formato, a partire dalle capacità naturali di ciascuna mamma, le affianca in un percorso di acquisizione di competenze nella cura e nella relazione educativa con i propri figli (una sorta di cultura pedagogica della condivisione, del fare insieme con i propri figli).
Momenti di vera e propria pratica per la cura dell’igiene, dell’alimentazione, del vestiario, della salute dei bambini. Ma anche momenti di gioco, momenti in cui imparare a vivere il territorio e i suoi luoghi (ad esempio la biblioteca), laboratori di cucina dove coinvolgere anche i padri.
Il progetto non vuole porsi come alternativa ai nidi e alle scuole d’infanzia, ma piuttosto vuole essere di aiuto alle mamme affinché comprendano l’importanza del sistema educativo per il futuro e sereno inserimento dei propri figli nel sistema scolastico e nella comunità.