Basta colpire il welfare e i diritti sociali: la cooperativa Ambra sui provvedimenti del Governo
Il Consiglio di amministrazione della cooperativa sociale Ambra si è espresso nei giorni scorsi sui provvedimenti previsti dal Governo nella manovra di bilancio 2013. “Il governo Monti – afferma Ambra – ha promesso RIGORE – CRESCITA – EQUITA’ ed in tanti, compresi noi cooperatori, abbiamo creduto che fosse finito il lungo periodo delle politiche volte alla destrutturazione del nostro sistema sanitario e di tutela dei diritti delle fasce deboli della popolazione.
Purtroppo i provvedimenti del governo stanno tagliando costantemente le risorse destinate al settore e inoltre, con la proposta di aumentare l’Iva applicata dalle coop sociali, va a ridurre ulteriormente la possibilità di accesso ai servizi sociali da parte delle famiglie e aumenta i costi agli Enti Pubblici. Le varie formule usate, le leggi e provvedimenti adottati portano sempre ad un concetto: “… i servizi ai cittadini si possono ancora tagliare, il welfare è un lusso insopportabile per lo stato, il socio sanitario è ancora un serbatoio per fare economie”. Dopo l’azzeramento dei fondi per la non autosufficienza e le enormi riduzioni dei fondi per i disabili, questi provvedimenti saranno il colpo definitivo al sistema di servizi e di tutela. Tutte le organizzazioni cooperative, le rappresentanze dei comuni e delle regioni stanno evidenziando che questa strada porterà ad un disastro sociale, con un aggravio economico insopportabile per le famiglie e i comuni, con una effettiva esclusione di migliaia di utenti dall’accesso ai servizi, con un reale aggravamento del clima e della coesione sociale. Il cambiamento necessario non è questo. Investire nel welfare e nella cooperazione sociale è al contempo un presidio contro la frantumazione sociale e un volano di crescita occupazionale come dimostrano i dati anche in questa lunga fase di crisi. Coop Sociale Ambra sollecita i propri soci, i cittadini e le famiglie, oltreché gli enti pubblici con cui collabora a far sentire la propria voce, in difesa del livello di civiltà civile rappresentata dal sistema di welfare.