Cila:il bilancio 2012 in utile per 900.000 euro. Previsti investimenti per 2,5 milioni nel triennio 2013-2015

Cila:il bilancio 2012 in utile per 900.000 euro. Previsti investimenti per 2,5 milioni nel triennio 2013-2015

Il bilancio 2012 della cooperativa agricola Cila di Novellara, presentato nei giorni scorsi ai soci, chiude con un utile di 900.000 euro dopo aver effettuato ammortamenti per 732.886 euro, accantonamenti per il Tfr di 88.852 euro, e pagato imposte sugli immobili per 83.373 ed imposte sul reddito per 143.358. Gli oneri finanziari ammontano a 340.000 € pari al 2,36% sul valore della produzione che sale  a 14.420.583 euro.

Nel presentare il risultato di esercizio ai soci il presidente Graziano Salsi ha affermato che “il bilancio 2012 è da annoverarsi fra i migliori della storia di Cila, premiato dal consolidamento del Piano di Sviluppo 2008-2011, caratterizzato dalla crescita delle produzioni tipiche (latte, suini) e  dalla introduzione dell’attività agroenergetica avviata nell’agosto del 2012 relativa all’impianto di biogas da 1 Mw di potenza elettrica”.

I principali risultati conseguiti hanno riguardato la produzione del latte destinato a Parmigiano Reggiano per 132015 q.li, (+2,15% sul 2011), la produzione del suino pesante con la filiera no ogm per 17410 q.li con un peso medio per capo di 168,5 kg.

Le coltivazioni dei terreni che si sviluppano su 1100 Ha, sono gestiti per 2/3 a foraggiere per le bovine da latte e per 1/3 a cereali reimpiegati nel ciclo aziendale zootecnico e agroenergetico. Il negozio di vendita a Novellara ha tenuto il proprio fatturato di vendita migliorando del 2% i ricavi.

Il settore biogas è entrato velocemente a regime producendo da agosto a dicembre 2.947.954 kwh per un totale di ricavi di 825.427 euro.

“Questi risultati – continua Salsi – sono stati favoriti anche dall’andamento favorevole dei mercati, in particolare del Parmigiano Reggiano, che ha consentito di realizzare nel 2012 una sopravvenienza attiva importante, pari a 3.032.891 euro, riguardante il riparto definitivo della produzione 2010, mentre per la produzione del 2012 non conoscendo con esattezza l’andamento del mercato del Parmigiano Reggiano, in calo, è stato prudentemente inventariato a 38,75 €/qle. L’avvio dell’annata 2013 – aggiunge il presidente di Cila – si presenta molto difficile per i costi di produzione in forte aumento rispetto alla media del 2012, stabili invece le produzioni di latte e suini. Il settore del biogas ha raggiunto gli obiettivi di efficienza alimentare previsti e pertanto di resa in metano e kwh corrispondenti sfruttando a pieno le potenzialità dei reflui zootecnici aziendali”.

Lo scenario attuale fa intravedere diminuzioni di livelli di redditività, flessione del prezzo di mercato in vendita del Parmigiano Reggiano e difficoltà di equilibrio nel mercato del suino, oltre ad ulteriori prevedibili impennate dei costi di produzione.

“Alla luce di questi contesti, abbiamo messo a punto un piano con azioni di contrasto riguardanti ogni settore della cooperativa – precisa Salsi – nel quale si fondono nuove metodologie gestionali e investimenti strutturali ad alta innovazione tecnologica per recuperare ulteriore efficienza. Il piano riguarda tutti i rami produttivi con priorità agli investimenti nel settore dei bovini da latte per recuperare il più velocemente possibile marginalità, prevedendo con gradualità la concentrazione in soli due allevamenti rispetto agli attuali quattro, puntando sul benessere animale. A tal fine è già stato deliberato dal Cda il primo lotto riguardante la costruzione di una nuova stalla a cuccette per 90 capi, locali a infermeria e installazione del sistema di misurazione latte al fine di accrescere le produzioni  unitarie. La sfida – conclude Salsi, che è stato recentemente riconfermato presidente della Sezione reggiana del Consorzio del Parmigiano Reggiano – è quella di migliorare le attività produttive aziendali, ma siamo consapevoli della necessità di condividere anche politiche e strategie consortili che riguardino l’espansione del prodotto sui mercati esteri, unica possibilità per mantenere in equilibrio i prezzi sui mercati interni”.