La cooperativa Camelot collabora al reinserimento sociale dei detenuti della ‘Pulce’ attraverso il lavoro
Nell’ambito della collaborazione tra Comune di Reggio Emilia e Direzione degli Istituti penali di Reggio Emilia, l’assessore alle Politiche sociali Matteo Sassi, il direttore della Casa circondariale Paolo Madonna e il presidente di Acer Reggio Emilia Marco Corradi hanno siglato il 5 novembre, nella sede municipale, un Protocollo d’intesa che dalla fine di novembre consentirà di realizzare un’attività sperimentale, esterna alla struttura carceraria, di formazione e sviluppo professionale dei detenuti della “Pulce”.
Alla firma del Protocollo è seguita la sottoscrizione di una Convenzione, che impegna Casa circondariale, Acer e la cooperativa sociale Camelot a realizzare piccoli lavori di manutenzione ordinaria degli alloggi comunali di edilizia residenziale pubblica. Un’attività che costituirà l’avvio di un percorso finalizzato all’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti, valorizzandone le motivazioni e le capacità in servizi di pubblica utilità.
La nuova iniziativa è stata presentata dall’assessore alle Politiche sociali del Comune Matteo Sassi, dal direttore della casa circondariale Paolo Madonna, dal presidente di Acer Marco Corradi e da quello di Camelot Diego Malmassari, che hanno sottolineato il valore sociale di un’esperienza di questo genere, per i detenuti e per gli stessi condomini degli alloggi Acer. “Con iniziative come questa – ha detto Sassi – viene dato un contributo al reinserimento dei detenuti, applicando il principio costituzionale che concepisce una funzione rieducativa della pena. Al contempo, viene realizzata un’attività utile a tutta la collettività perché viene mantenuto alto lo standard qualitativo degli alloggi Erp”.
“Ci piace l’idea di realizzare un progetto con una cooperativa sociale, offrendo al contempo un contributo al reinserimento di detenuti e un aiuto a persone, in particolare anziani, che altrimenti non avrebbero la possibilità di svolgere tanti piccoli lavori di manutenzione”, ha detto Corradi, aggiungendo che ogni anno sarà possibile intervenire su una cinquantina di alloggi.
Il direttore Madonna ha tra l’altro ricordato che il nuovo progetto si affianca a un’altra attività di manutenzione del verde che ha dato buoni risultati, offrendo così ai detenuti un’opportunità lavorativa.
Malmassari ha infine ricordato che la cooperativa Camelot avrà una funzione di tutoraggio anche educativo dei detenuti, i quali ogni giorno saranno accompagnati sul luogo di lavoro. I detenuti saranno organizzati in due squadre di due persone ciascuna e, con un orario lavorativo di quattro ore al giorno (dalle 8 alle 13), dal lunedì al venerdì, si occuperanno del tinteggio interno degli edifici Erp, mentre la gestione e il trasporto dei detenuti da e verso il carcere saranno appunto a cura dalla cooperativa Camelot.
Il progetto sperimentale, del valore di 55.000 euro, è sostenuto da Acer Reggio Emilia che si occuperà, in collaborazione della Cooperativa Camelot, della fornitura dei materiali necessari e curerà tutti gli aspetti tecnici per favorire lo svolgimento dell’attività.
Così come il Protocollo d’intesa, anche la Convenzione scadrà il 31 dicembre 2014 ma, una volta valutati i risultati ottenuti, sarà rinnovabile ogni anno.