La manifestazione di Libera a Reggio Emilia per ricordare le vittime delle mafie. Presente anche Legacoop
Venerdì 21 aprile il coordinamento reggiano di Libera ha organizzato per la prima volta a Reggio Emilia la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Un corteo, partito dal negozio Etico in viale 4 Novembre, ha fatto tappa al Centro di Documentazione sulle Mafie in pieno centro storico per poi raggiungere Piazza dei Martiri del VII Luglio.
Qui i partecipanti alla manifestazione hanno assistito alla lettura dei mille nomi delle vittime delle mafie, che in questi decenni con i loro delitti hanno insanguinato l’Italia. Poliziotti, carabinieri, magistrati, uomini politici e delle istituzioni, religiosi, professori, liberi cittadini, bambini: queste le vittime delle mafie. Una lunga lettura di quasi due ore, effettuata in modo alternato da un centinaio di volontari impegnati a titolo personale o come rappresentanti di associazioni ed organizzazioni impegnate contro la criminalità organizzata.
Per primi il Prefetto di Reggio Emilia Antonella De Miro e i vertici delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. Successivamente sono intervenuti tra gli altri il sindaco vicario Ugo Ferrari, Ia presidente di Legacoop Reggio Emilia Simona Caselli, il presidente della Camera di Commercio Stefano Landi.
Hanno aderito all’iniziativa con la loro presenza durante tutta la manifestazione diversi rappresentanti di cooperative aderenti impegnate in Cooperare per Libera Terra, nella vendita dei prodotti agroalimentari di Libera, nel sostegno alle cooperative che gestiscono i beni confiscati ai mafiosi: Andrea Grassi di Coopservice, Adriano Milelli di Unieco, Marzia Barani di Zora e Stradello, Lorenzo Barilli del Cral-Sanità, Ermes Bonacini di CIR food, Sante Fantuzzi di Tecton, Luigi Tamburini per il settore agroalimentare di Legacoop, Roberto Meglioli responsabile Rendicontazione sociale di Legacoop.
Simona Caselli ha ricordato anche l’impegno di Legacoop e di altre organizzazioni per l’iniziativa “Io riattivo il lavoro”, che ha raccolto120.000 firme a sostegno della legge d’iniziativa popolare “Misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. L’obiettivo della legge è quello di snellire le procedure di gestione e destinazione delle aziende confiscate alle mafie, tutelare il tessuto d’impresa legale e la condizione dei lavoratori che rischiano di pagare con il licenziamento l’attività delittuosa del proprio datore di lavoro.