La Valle dei Cavalieri tra i vincitori del premio bandiera verde agricoltura assegnato dalla CIA
Non c’è solo l’Italia del Ponte di Rialto e della cupola di San Pietro, dei musei, dei “poeti, santi e navigatori”, ma anche l’Italia delle “dune costiere”, della pecora “Pagliarola” salvata dall’estinzione, dei “costicci e gobbi” e quella virtuosa del Comune di Melpigliano dove si interviene sul verde urbano per tutelare la salute dei cittadini e la biodiversità del territorio. E’ la fotografia scattata dal premio “Bandiera Verde Agricoltura 2013”, promosso dalla Confederazione italiana agricoltori, che l’11 novembre a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, è stato consegnato a ventuno “campioni” dell’agricoltura sostenibile, dell’innovazione, dell’originalità, dell’ingegno, della tradizione, della qualità.
Tra i premiati anche la cooperativa di comunità Valle dei Cavalieri di Succiso, unica azienda reggiana. A ricevere il prestigioso premio il presidente della cooperativa Dario Torri. Questa la motivazione per il conferimento del premio alla cooperativa: “Abbiamo ritenuto giusto premiare questa esperienza virtuosa di cooperativa di comunità dove l’associazione è volontaria e la proprietà è comune. Un esempio di come le risposte della collettività, anche supportate dagli enti locali, creano servizi e superano inefficienze, generando un valore economico e occupazione dentro una medesima comunità. Nelle varie attività della cooperativa, tra l’altro, hanno trovato spazio un allevamento ovino e un agriturismo. Aver fortemente perseguito l’obiettivo di scongiurare il totale abbandono di un piccolo borgo, e quindi delle sue specificità, si è dimostrata una scelta giusta che ha messo al centro la qualità della vita degli individui e la salva-guardia del territorio e della sua storia. L’esperienza della cooperativa di Succiso coincide perfettamente con la filosofia che ha ispirato la nascita del riconoscimento della Bandiera verde per l’agricoltura”.
Tra i premiati di “Bandiera Verde”, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione, c’è chi realizza abiti d’alta moda con la fibra del latte, chi alleva “super capre” da cashmere che producono 500 grammi di lana straordinaria, chi ricava dalle “zucche luffa” batuffoli spugnosi per la cura del corpo, chi presidia l’antica cipolla di Acquaviva e chi nobilita il “cece nero” tipico della vecchia civiltà contadina. Ma anche chi mette in piedi un vero “museo” sugli usi della canapa come “food”, nell’edilizia, nella cosmetica e nel tessile e chi fa rete con altre aziende e agriturismi per presidiare i boschi storici e salvaguardare il paesaggio agrario. Quindi, anche se il Paese respira una persistente crisi, c’è chi nell’agricoltura e nel territorio rurale, cerca, e spesso trova, energie per superare l’impasse e creare nuove situazioni di reddito e sviluppo. La nuova tendenza, che emerge dal profilo dei premiati di Bandiera Verde, è quella di sfruttare anche l’indotto generato da un’agricoltura funzionale a un nuovo modello di turismo. Il turismo enogastronomico e rurale in Italia, infatti, continua il suo trend positivo con un giro d’affari calcolato in più di 5 miliardi di euro e attualmente rappresenta uno dei veri motori della vacanza made in Italy.