LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SUGLI APPALTI: REGOLARITÀ, PIÙ VALORE ALLE PMI E INCLUSIONE LAVORATIVA

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SUGLI APPALTI: REGOLARITÀ, PIÙ VALORE ALLE PMI E INCLUSIONE LAVORATIVA

A pochi mesi di distanza dalla consegna al ministro Graziano Delrio di un documento critico sulle modalità di partecipazione alle gare cosiddette “sottosoglia”, ancora oggi legate alla casualità del sorteggio e non al profilo qualitativo delle imprese, le Associazioni imprenditoriali reggiane scendono nuovamente in campo sul nuovo codice contratti pubblici. Lapam-Confartigianato, Cna, Unindustria Reggio Emilia-Ance, Confcooperative Reggio Emilia, Legacoop Emilia Ovest e Aniem, infatti, hanno messo a punto un articolato documento all’insegna di proposte finalizzate alla trasparenza, alla regolarità della competizione e del lavoro e ad agevolare l’accesso agli appalti da parte delle micro, piccole e medie imprese.

Già oggetto di correzioni che nel maggio scorso hanno recepito una serie di osservazioni presentate proprio dalle organizzazioni firmatarie, le nuove norme in materia di appalti, continuano a presentare forti elementi di criticità – sottolinea il documento – in un intreccio fortissimo tra competitività e legalità, ed è proprio su questo che le associazioni reggiane premono nuovamente l’acceleratore.

«E’ evidente che l’approvvigionamento di lavori, beni e servizi da parte della pubblica amministrazione – spiegano i sottoscrittori del documento – deve chiamare in causa soggetti imprenditoriali non soltanto dotati di adeguate competenze e capacità, ma pienamente affidabili sotto ogni aspetto, agevolmente controllabili e, anche per questo, il più possibile legati alle realtà territoriali entro i quali l’investimento pubblico può e deve generare ricchezza, lavoro, sicurezza».

Non a caso il documento delle organizzazioni reggiane rivolto alle stazioni appaltanti parte proprio dalla proposta di istituire un sistema di monitoraggio delle procedure di gara, capace anche di evidenziare l’impatto dell’esecuzione degli appalti sulle piccole e medie imprese del territorio.

Partendo da qui, il documento si sposta decisamente sulle questioni attinenti la regolarità del lavoro e delle imprese, in particolare sugli affidamenti sottosoglia, che rappresentano il mercato di riferimento delle micro, piccole e medie imprese, con sette specifiche proposte relative alla formazione degli elenchi degli operatori economici, all’analisi dell’affidabilità dei soggetti in gara passando per la valorizzazione di elementi premiali come la distanza chilometrica della sede aziendale e garantire verifiche, a posteriori, sulla corrispondenza di quanto è stato realizzato in termini di opere o servizi rispetto a quanto previsto nei capitolati.

Le organizzazioni reggiane chiedono poi di stringere le maglie dei controlli in tema di offerte anomale (con un impegno sistematico delle stazioni appaltanti nell’applicazione del “metodo antiturbativa” e nella verifica della congruità delle offerte) e di subappalto, limitando la segnalazione della terna di subappaltatori ai settori più esposti al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata, di rafforzare il valore della qualità dell’offerta, di istituire criteri di premialità legati alla valorizzazione delle competenze degli addetti da parte delle imprese e all’adesione a strumenti e protocolli di certificazione della legalità.

Il documento pone infine l’accento sul tema dell’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati, indicando i modi per rafforzare specifiche azioni in tal senso.

«Un insieme di proposte – concludono le associazioni riunite – che coincidono non solo con gli interessi delle piccole e medie imprese e di tutte le imprese virtuose del nostro territorio, ma anche con quelli più generali delle comunità, alle quali è necessario garantire trasparenza, qualità delle opere e dei servizi e, contemporaneamente, importanti risposte a temi sociali sui quali le imprese possono fornire un contributo importante».