Le cooperative sociali non sfruttano i lavoratori. La risposta di Aci, Quarantacinque e Oscar Romero ai sindacati

Le cooperative sociali non sfruttano i lavoratori. La risposta di Aci, Quarantacinque e Oscar Romero ai sindacati

“Sostenere che si danno appalti a cooperative sociali che in alcuni casi sono diventate vere e proprie imprese che sfruttano i lavoratori è una affermazione grave, generica, inaccettabile nel momento in cui tende a gettare un’immotivata ombra su cooperative virtuose che sono una parte sostanziale del capitale sociale reggiano”.

E’ molto dura la reazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (il coordinamento costituito proprio in questi giorni da Agci, Confcooperative e Legacoop) e dei Consorzi Quarantacinque e Oscar Romero rispetto a quanto sostenuto in una conferenza stampa da Cgil, Cisl e Uil in merito alla gestione dei servizi ambientali da parte di Iren e alle relazioni con le cooperative sociali. “Le gravi affermazioni fatte sul ruolo della cooperazione sociale – proseguono Aci Reggio Emilia e i due Consorzi di solidarietà – dimostrano, innanzitutto, la non conoscenza da parte delle Organizzazioni sindacali del fenomeno della cooperazione sociale di inserimento lavorativo. L’esperienza avviata nel 1994 a Reggio Emilia dall’allora Agac con le cooperative sociali reggiane, con l’obiettivo di creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate, è stata innovativa e replicata nel corso degli anni in tutta Italia. Si tratta – spiegano le centrali cooperative e i Consorzi Quarantacinque e Oscar Romero – di una esperienza di cui la nostra città nel suo complesso deve andare fiera. L’affidamento, da parte di Agac, Enia e ora Iren, di alcuni servizi di igiene ambientale alle cooperative sociali ha avuto effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Persone svantaggiate che difficilmente avrebbero trovato una collocazione nel mondo del lavoro – affermano ACI Reggio Emilia e i Consorzi sociali – hanno potuto raggiungere una loro dignità e autonomia sociale ed economica: generano ricchezza economica, non costano nulla alla collettività, pagano le tasse e la loro piena integrazione ha un valore umano e sociale che nessuna cifra può misurare. Stiamo parlando – sottolineano le centrali cooperative e i consorzi – di 122 persone appartenenti a fasce deboli, che rappresentano il 40% dei quasi 300 lavoratori che 11 cooperative sociali impegnano nei servizi ambientali: un numero più che doppio rispetto a quanto la legge prevede per le coop sociali e lontanissima dai risultati che otterremmo con gli obblighi che riguardano le altre imprese, che impiegherebbero un decimo delle persone colpite da disagio e oggi pienamente integrate grazie alle cooperative sociali”.

Dal sindacato – incalzano Aci e Consorzi – ci si aspetterebbe quantomeno più rispetto per una esperienza che dà lavoro ai più deboli, ma anche per una virtuosa relazione con una multi utility che anche in questi anni di crisi ha mantenuto saldo il suo rapporto con un’esperienza, come quella delle cooperative sociali, ormai studiata in tutto il mondo, proprio in virtù del fatto che ha permesso di trasferire tante persone dal sistema assistenziale al sistema produttivo. E’ proprio questo – proseguono ACI e Consorzi Quarantacinque e Oscar Romero – lo straordinario valore delle cooperative sociali: essere imprese a tutti gli effetti ed essere imprese che sostengono, aiutano, integrano. Se le Organizzazioni sindacali hanno notizie documentate di casi di sfruttamento di lavoratori nelle cooperative sociali reggiane legate ad Iren si facciano avanti con denunce precise, e non con un gratuito discredito che sembra colpire gli stessi lavoratori e soci delle cooperative sociali, non tenendo in alcun modo conto di quanti lavoratori svantaggiati le cooperative sociali hanno integrato anche in questi anni di crisi”.

“Se i sindacati hanno poi notizie di false cooperative sociali, ebbene – concludono ACI Reggio Emilia e i Consorzi della cooperazione sociale – anche in questo caso denuncino con precisione, perché in tal modo faranno, sicuramente, gli interessi delle nostre cooperative sociali e della stessa multi utility con la quale sussistono rapporti di collaborazione trasparenti e con ricadute economiche e sociali assai rilevanti”.

(Reggio Emilia, 23 maggio 2014)