LE POLITICHE DELLA FELICITÀ PER LA CRESCITA AL CENTRO DEL FESTIVAL DELLA COESIONE SOCIALE
L’Italia si piazza al 50esimo posto nella classifica delle nazioni più felici del mondo. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’ONU che vede il nostro Paese confermare la posizione dello scorso anno, ma è tra i dieci paesi con il maggiore calo della felicità nel periodo considerato, mentre Danimarca, Svizzera, Islanda e Norvegia rimangono stabili ai primi posti. Condotta dal 2011, la ricerca ha lo scopo di mostrare come il benessere e la felicità possano essere usati per valutare i progressi delle nazioni.
Per questa ragione molti governi, comunità e organizzazioni stanno usando i dati sulla felicità e i risultati delle ricerche sul benessere soggettivo, al fine di promuovere politiche che supportino il miglioramento della qualità della vita. E’ proprio questo uno dei focus dell’edizione 2016 dei Social Cohesion Days, il Festival Internazionale sulla Coesione Sociale, dal 26 al 28 maggio a Reggio Emilia, un evento che promuove il dibattito tra politici, ricercatori, Organizzazioni e società civile e una riflessione condivisa su quali siano le politiche, gli indirizzi e le necessità della società contemporanea. Quest’anno, non senza una punta di ironia, questa tre giorni di dibattiti, lezioni e spettacoli è dedicata a “Le Politiche della Felicità” per ricordare che il benessere della società è qualcosa che va costruito con lungimiranza e attenzione a tutte le parti sociali. E che una società felice è, in prima istanza, una società coesa.
La “Politica della Felicità” è anche il tema di apertura: Benjamin Radcliff, politologo dell’University of Notre Dame, Stati Uniti, e Alexander Pacek della Texas A&M University si confrontano sulla relazione tra le politiche pubbliche e la felicità umana all’interno delle democrazie industrializzate (giovedì 26 maggio, Teatro Cavallerizza). Chiude il festival un dialogo su “Disuguaglianza, democrazia e coesione sociale” tra Romano Prodi, fondatore e presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, e François Bourguignon, ex capo economista della Banca Mondiale (sabato 28 maggio, Teatro Cavallerizza). Tra i due eventi altri 20 appuntamenti, moderati da grandi giornalisti – Riccardo Iacona, Ferruccio De Bortoli, Gad Lerner – con oltre 50 relatori appartenenti a diversi mondi (università, istituzioni pubbliche, organizzazioni del terzo settore e della società civile, imprese) che affronteranno le varie facce della coesione sociale: immigrazione, inclusione sociale, istruzione, media education, infanzia, integrazione europea.
I focus di questa seconda edizione sono stati selezionati e curati da un Comitato Scientifico composto da scienziati economici e sociali, coinvolgendo ricercatori ed esperti da tutta Europa. Numerosi studiosi del Comitato Scientifico saranno anche i relatori dei dibattiti in programma; tra questi Paolo Roberto Graziano (Università degli Studi di Padova), Ilaria Madama e Matteo Jessoula (Università Statale di Milano), Ugo Ascoli (Università Politecnica delle Marche), Francesca Campomori (Università Cà Foscari di Venezia), Elena Granaglia (Università degli Studi Roma Tre), Margarita Leòn (Università Autonoma di Barcellona), Emmanuele Pavolini (Università degli Studi di Macerata).
L’iniziativa è promossa da tre organizzazioni pubbliche e no profit: Fondazione Easy Care, Comune di Reggio Emilia, Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli. Reggio Emilia accoglie la seconda edizione dell’evento come città che, per vocazione, mette le persone e i loro bisogni al centro del progetto di comunità. Anche Legacoop Emilia Ovest ha dato il patrocinio all’importante iniziativa.
Il festival tiene a battesimo un’iniziativa unica in Europa: l’Osservatorio Internazionale sulla coesione e inclusione sociale (OCIS), che viene presentato giovedì 26 maggio alle 11.30 nel corso dell’incontro “La realtà attraverso i dati”, introdotto da Annachiara Cerri del Consiglio d’Europa. Partendo dal presupposto che la coesione sociale è anche il prodotto di politiche pubbliche inclusive e volte alla promozione del bene comune, l’Osservatorio si propone l’obiettivo di essere un laboratorio di idee e proposte per il rafforzamento della coesione sociale in Italia e all’estero e di fornire utili strumenti di conoscenza circa la genesi, lo sviluppo e il consolidamento della coesione sociale nelle comunità politiche e sociali contemporanee. Attraverso la produzione e diffusione di articoli scientifici e rapporti divulgativi, l’OCIS vuole diventare un punto di riferimento per il dibattito nazionale e internazionale sul tema della coesione sociale da intendersi come insieme di legami caratterizzati da un alto grado di fiducia tra le persone presenti all’interno di una data comunità.
Inoltre viene presentata una selezione di esperienze concrete di coesione sociale in Italia: circa 60 progetti in totale, che spaziano dalla protezione delle categorie vulnerabili (anziani, minori, disabili) a forme innovative per la risposta ai bisogni delle comunità e l’erogazione di servizi di welfare, dalla promozione del dialogo interculturale, all’accoglienza dei rifugiati. L’obiettivo è dare avvio a un percorso di incubazione di progetti di coesione sociale, creando relazioni tra i protagonisti e sviluppando idee sostenibili ed innovative.
I Social Cohesion Days hanno ricevuto il patrocinio dell’Unesco, del Consiglio d’Europa, del Parlamento Europeo, della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Emilia Romagna.
Il programma completo è su: www.socialcohesiondays.com. Informazioni:Facebook: https://www.facebook.com/socialcohesiondays, Twitter: https://twitter.com/cohesiondays, youtube: https://www.youtube.com/channel/UCQFeF-hL8JgRtj02KeueeAg