SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: COOPSERVICE AL VERTICE IN ITALIA

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: COOPSERVICE AL VERTICE IN ITALIA

Coopservice, uno dei principali operatori nazionali nella fornitura di servizi alle imprese e alle comunità con oltre 12.500 addetti diretti e oltre 17 mila occupati a livello di gruppo, è una delle realtà al vertice in Italia, per il modello di organizzazione e gestione della salute e della sicurezza sul lavoro adottato.

La cooperativa reggiana ha ottenuto nei giorni scorsi, dopo le verifiche condotte dalla società KHC, la cosiddetta “Asseverazione”: una sorta di ‘certificazione’ che viene rilasciata quando un ente terzo terminata l’attività di verifica, esprime un giudizio sulla conformità alle norme e l’efficacia del modello organizzativo adottato per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Sono pochissime (meno di venti secondo alcune stime) le aziende italiane che hanno ottenuto l’Asseverazione, una certificazione che da oltre un anno è inserita all’interno dei capitolati di appalto, sia pubblici sia privati, e consente, alle società che l’hanno ottenuta, di ottenere punteggi aggiuntivi.

L’Asseverazione, dopo le verifiche della società incaricata, viene formalmente rilasciata da un Ente Bilaterale, al cui interno sono presenti rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, al quale per legge spetta il compito di vigilare sulla salute e sicurezza sul lavoro.

Sono diversi i motivi di orgoglio per l’ottenimento di questa certificazione – commenta il presidente di Coopservice Roberto Olivi – Intanto bisogna dire che l’abbiamo chiesta noi e che volontariamente ci siamo sottoposti all’esame di un ente terzo su materie così importanti. Quando diciamo che per noi il lavoro è al centro – aggiunge Olivi – non pensiamo solo al numero di occupati ma anche alla qualità e alla sicurezza del lavoro. Se poi l’avere un modello efficiente e di qualità, si trasforma anche in un vantaggio competitivo attraverso meccanismi di premialità nei bandi – conclude il presidente di Coopservice – vuol dire che forse siamo sulla via giusta, quella di dare i giusti riconoscimenti a chi fa buona occupazione e rispetta regole e contratti di lavoro”.