Sport per disabili. Presentato a Piacenza l’accordo quadro tra Coopselios e Comitato Paralimpico
Cento atleti coinvolti, quaranta tra educatori e tecnici certificati del Comitato Paralimpico impegnati e undici centri riabilitativi diurni e residenziali interessati finora. Ed è solo l’inizio. Promette di fare “scuola” l’accordo presentato questa mattina, martedì 15 aprile, dalla cooperativa sociale Coopselios e il Cip (Comitato Paralimpico) presso la sede del Coni di Piacenza.
“L’accordo quadro tra Coopselios e Cip – ha annunciato il delegato Emilia-Romagna del Cip, Guido Scotti – verrà portata al prossimo Consiglio Nazionale del Cip. Queste iniziative sono fondamentali per far crescere i ragazzi, e per rifondare il sistema dello sport paralimpico dopo Sochi”, olimpiade dove gli atleti italiani sono tornati a bocca asciutta. Calcio integrato, basket in carrozzina, nuoto, danza sportiva e tante altre sono le discipline che vengono praticate nei centri coinvolti nella sperimentazione, partita da Piacenza.
“Per noi – ha spiegato Guido Saccardi, presidente Coopselios – al centro, c’è la persona. E investire sullo sport di base anziché sul professionismo e puntare sulla progettazione di sistema sono caratteristiche fondative della nostra cooperativa. Per noi lo sport si intreccia con la persona: superare noi stessi e migliorarci in tutti gli aspetti prima ancora che superare l’avversario, in questo crediamo e in questa direzione va l’intesa”. La cooperativa sociale non è nuova a progetti di questo tipo. “Uno sportivo disabile di atletica leggera ha raggiunto risultati nazionali grazie all’appoggio di Coopselios. Il prossimo passo – ha annunciato Saccardi – sarà una forte integrazione con la medicina sportiva per monitorare tutti i parametri degli atleti nei centri diurni e residenziali”.
Su questo versante, Piera Reboli dell’Ausl di Piacenza (Distretto sociosanitario di Ponente) ha puntato sui “risultati entusiasmanti che un processo virtuoso come questo ha prodotto negli utenti”. “Fare sport dentro le strutture riabilitative significa recuperare persone che in qualche modo pensavamo un po’ escluse, che avevano preclusa un’attività di questo genere” ha considerato Reboli.
Hanno portato il loro saluto diversi amministratori locali, tra cui gli assessori al welfare della Provincia, Pierpaolo Gallini e l’assessore alla formazione del Comune capoluogo, Giulia Piroli. “Daremo il nostro contributo con la consapevolezza che progetti come questo danno tanto alla nostra comunità in un’ottica di sussidiarietà. Siete un lievito di crescita in un momento di crisi” hanno detto alla platea, composta anche da atleti disabili ed educatori, Gallini e Piroli.
“La vera novità è questa: grazie a Coopselios e Cip si riesce a fare sistema in un mondo, quello che abbraccia disabili, riabilitazione e sport, in cui non è semplice fare squadra. Il nostro appoggio è incondizionato” è intervenuto così il sindaco di un Comune coinvolto dall’iniziativa, Raffaele Veneziani di Rottofreno. Hanno portato il loro saluto anche gli assessori Gabriele Sfulcini (Cadeo) e Angelo Metti (Monticelli d’Ongina).
Di accordo “importantissimo, uno dei primi a livello nazionale che verrà portato al Consiglio nazionale del Cip come esempio di collaborazione virtuosa” ha parlato Scotti, delegato regionale Cip per l’Emilia-Romagna. “Aiutato da personale competente, lo sport aiuta il disabile a crescere. Anche così, dalle ceneri di una disfatta come a Sochi, stiamo lavorando per far crescere il movimento paralimpico italiano”. “La progettazione che parte dai giovani è fondamentale per lo sviluppo dello sport per disabili” ha rincarato Franco Paratici, delegato provinciale Cip di Piacenza.
Ad Ester Schiaffonati, direttore d’area di Coopselios Piacenza, è spettato snocciolare i numeri prodotti da questo accordo virtuoso e, soprattutto, spiegare il senso dell’intesa. “C’è una condivisione di obiettivi al centro di questo accordo – ha detto Schiaffonati – Cip e Coopselios condividono il benessere psicofisico e l’integrazione sociale dei disabili. La disciplina sportiva è uno strumento di salute e integrazione. Oltre a garantire una crescita psicofisica armonica, lo sport migliora il grado di socializzazione e la partecipazione emotiva di ogni individuo. E’ un mezzo privilegiato di sviluppo e di ricostruzione dell’identità personale e anche di compensazione degli effetti organici e psicologici della disabilità”. Schiaffonati ha presentato i progetti piacentini. “Sono stati individuati con i tecnici che il Cip ha messo a disposizione, creati dalle singole strutture, pensati e costruiti su capacità e potenzialità dei ragazzi che frequentano questi centri. Il percorso è stato entusiasmante, e oggi – ha spiegato Schiaffonati – possiamo trarre un primo bilancio con novantanove atleti, quaranta tra educatori e tecnici e undici centri socio riabilitativi coinvolti solo a Piacenza”. La mattinata si è conclusa con una foto di gruppo tra organizzatori, sindaci e atleti.